Il mercoledì sera è il giorno in cui ogni buon pinciarolo abbandona parenti, amici che non pattinano, fidanzati e animali domestici, per volare a via del Corso. È il giorno in cui se malauguratamente piove, un pinciarolo è di umore nero per tutta la settimana, o se il tempo è incerto, cosa ancor peggiore, si ritrova ad aggiornare ogni dieci minuti la pagina meteo e stare continuamente con il naso per aria a studiare il cielo e soffiare sulle nuvole. È il giorno in cui speri che il tuo capo non ti metta il turno serale, o che le lezioni terminino ad un ora decente, e per tutto il giorno quasi eviti di rispondere al telefono per non trovarti costretto a declinare un invito ad uscire. È il giorno del “non ci sono per nessuno stasera: è mercoledì, punto!”
Il mercoledì sera è l’evento per eccellenza, è il giorno in cui il gruppo del Pincio pattina di notte, in giro per Roma. L’appuntamento è alle nove in via del Corso, davanti alla chiesa di San Carlo, e lì sulle scalinate ci si raduna. Arrivi pattinando e da lontano cominci a buttar l’occhio per capire chi c’è. È come arrivare ad una festa: c’è chi chiacchiera tranquillamente seduto sui gradini, chi invece li salta per scaldarsi un po’, chi fa un po’ di slalom tra i coni, chi va a prendere un caffè…
Finchè alle nove e mezza, il leader di quella sera, capobranco per una notte, dà una voce al gruppo, e inizia ad allontanarsi dalla chiesa per far partire la pattinata, e allora tutti smettono di fare quel che stavano facendo e lo seguono; in un attimo si raccolgono i coni, si stringono le ruote, ci si chiude la felpa e via: lo spettacolo ha inizio.
Una mandria di pattinatori si riversa su via del Corso, inondandola tutta. C’è chi scatta in avanti, chi salta le strisce pedonali, chi aspetta che il gruppo sia passato per chiudere la fila. Il percorso è ignoto, lo conosce solo chi guida e non lo rivela a nessuno.. anche perché il più delle volte lo inventa al momento. Veloci scorrono sotto le nostre ruote le strade più famose del mondo, eccoci passare sui Fori Imperiali, sotto al Colosseo, su Piazza Venezia, di fronte all’ Altare della Patria, o al Teatro Marcello.. eccoci sul lungotevere di fronte al Ponte degli Angeli, siamo noi: quel gruppo di ragazzacci, odiati dagli automobilisti che sono costretti a fermarsi per farci passare, ammirati dai turisti, indisciplinati e invadenti, che si appropriano della città, senza regole né freni.
Lunghe e faticose salite ti aspettano, il mercoledì sera, e non c’è da stupirsi visto che l’Urbe è pur sempre costruita su sette colli; però ne vale la pena, perché potresti ritrovarti in cima al Gianicolo, o sulle Mura Vaticane, dove ti si spalancherà davanti agli occhi non solo un panorama mozzafiato, ma anche una bella discesa: vedrai i più coraggiosi buttarsi, in un tripudio di gioia e adrenalina, gareggiando in un downhill estremo, urlando e facendo tanto schiamazzo un po’ per goliardia, un po’ per avvertire gli automobilisti assonnati. Ma se la discesa ti spaventa, non preoccuparti: il mercoledì sera troverai sempre qualcuno disposto a frenarti o rassicurarti tenendoti la mano, e il gruppo aspetterà anche i più prudenti alla fine della discesa.
Di mercoledì, per noi, la sera solitamente inizia prima, e per qualche fortunato, può iniziare anche dal pomeriggio, quando con l’entusiasmo di un ragazzino, cominci a prepararti i pattini pregustando il momento in cui li infilerai, metti il naso fuori dalla finestra per capire se è il caso di legarti una felpa in vita. Ci provi, ma non ce la fai ad aspettare: giri lo sguardo e controlli l’orario. Quando proprio non ne puoi più, scappi via da tutto e scrivi ad un paio di amici che la voglia è troppa: ci si vede un po’ prima?!? Ci facciamo un aperitivo, naturalmente in pattini? Andiamo prima al Pincio a far due coni?
Il mercoledì sera non è per tutti, questo è vero, ma si raduna comunque un bel numero di pattinatori: siamo tanti, tutti diversi tra noi per bravura, destrezza e coraggio. Decidere un’andatura standard che vada bene per tutti, le giuste pause, un percorso adeguato e divertente non è facile.
Il segreto per una pattinata ben riuscita sta nel leader e nei suoi amici. Guidare da solo un gruppo, che conta una cinquantina di pattinatori in media, è impossibile, per questo il leader è affiancato da buoni collaboratori, che senza che gli si dica niente, dirottano il gruppo nella giusta direzione, lo ricompattano dopo le pause, agli incroci fermano il traffico di auto e bus. La magia sta nel fatto che tutto ciò avviene con naturalezza! Il leader non impartisce ordini, pattina sicuro, conosce bene le strade perché le ha percorse mille volte … e soprattutto, conosce ottime gelaterie!
Eh si, perché il gelato è una tappa fissa, non può mancare: l’importante è che sia buono e soprattutto che i gelatai siano disposti a servire delle bestie su otto ruote, affamati di zuccheri dopo aver macinato chilometri e chilometri.
Ma non ci raffreddiamo troppo, bisogna tornare da dove siamo partiti, entro e non oltre mezzanotte, come tante cenerentole in pattini. E il ritorno è sempre un po’ più lento, ci si gode il percorso, si chiacchiera, si scambiano le impressioni e le emozioni. Arriviamo a via del Corso stanchi ma soddisfatti e lì, tra chi si butta sui gradini per riprendere fiato e chi si toglie i pattini, qualcuno propone di andar a prendere una birra. La pattinata è finita … ma la voglia non si è esaurita.
E quindi che aspettate?! Tutti a San Carlo, puntuali e pieni di energia.. perché il mercoledì sera è magico e di notte, per le strade di Roma, con i pattinatori del Pincio, può succedere di tutto!!!
Una ex, ma non troppo, principiante