Questo articolo venne scritto e publicato da Enrico Peranodiversi anni fa su una rivista di settore ma conserva tutt’oggi la freschezza necessaria a svelare i trucchi di un passo così importante!Per gentile concesionne dell’ Ingeniere ve lo riproponiamo qui integralmente :
CAMMINATA IN AVANTI
Si inizia curvando intorno al primo bicchiere, con busto e spalle di fronte alla linea dei birilli. Si può arrivare indifferentemente da destra o sinistra. La fig.1 mostra l’assetto di partenza nel caso in cui si voglia entrare nei birilli curvando da sinistra verso destra e nel seguito terremo valida questa ipotesi. Le gambe sono incrociate con adduttori schiacciati l’uno contro l’altro mentre i pattini sono rivolti verso destra e piegati sul filo esterno. Il pattino destro è in posizione più avanzata rispetto al sinistro e tra i due è presente uno spazio per consentire il passaggio del bicchiere. Il peso è quasi tutto sulla gamba destra mentre il pattino sinistro può anche rimanere appoggiato a terra solamente sulla parte anteriore. Nel curvare, il busto deve rimanere eretto mentre la gamba destra, inizialmente piegata in corrispondenza di ginocchio e caviglia, si distende durante le curve spingendo leggermente sulla coda del pattino. Questa è la maggiore difficoltà nell’imparare la camminata in avanti ma necessaria per conservare la velocità di ingresso evitando il rischio di trovarsi fermi dopo il primo birillo. Il pattino destro, una volta superato il primo bicchiere e oltrepassata la linea dei birilli, deve “mettersi da parte” e farsi superare dal pattino sinistro. Ciò può avvenire in due modi, a ognuno dei quali corrisponde una diversa versione di camminata.
a) Portando il peso sulla gamba sinistra e sollevando da terra la gamba destra (fig.2 e punto A dello schema a)), si avanza verso il secondo bicchiere (tratto (1)). Quando la gamba sinistra raggiunge il secondo birillo e sta per superarlo curvando alla sua sinistra, si appoggia a terra anche la gamba destra (punto C ), che nel frattempo è ruotata dietro all’altra gamba con il piede rivolto leggermente verso sinistra (fig.3), dopodichè si attraversa la linea dei birilli da destra a sinistra lasciando passare il secondo bicchiere nello spazio tra i due pattini.
Una volta superato il secondo birillo si riporta il peso sulla gamba destra (punto D schema a)) e sollevando la sinistra (punto B fig4) si avanza lungo il tratto (2). Si procede poi come già visto a partire dal primo birillo.
b) Il pattino destro, una volta giunto al punto A percorrendo il tratto (1) indicato nello schema b), viene ruotato verso destra facendo perno sulla punta e arretrato leggermente (punto B ) mentre si avanza lungo il tratto (2) con la gamba sinistra. Il pattino destro, dopo aver lasciato passare il sinistro, inizia a descrivere il tratto (3) e quindi con entrambi i pattini si curva a sinistra facendo passare il secondo bicchiere nello spazio laterale tra i due. Si continua poi nello stesso modo per il superamento dei birilli successivi.
Facendo un confronto tra le due versioni è facile concludere che la a) presenta maggiori difficoltà. Infatti richiede che in fase di spinta si descriva una traiettoria curvilinea rimanendo in equilibrio su una gamba sola, essendo l’altra sollevata. Invece eseguendo la b) la gamba che non viene usata per la spinta rimane appoggiata a terra e quindi può essere di aiuto nell’evitare sbilanciamenti del busto in avanti o all’indietro e nel curvare correttamente intorno ai birilli.
CAMMINATA ALL’INDIETRO
Arrivando all’indietro con le gambe leggermente incrociate e i muscoli adduttori strettamente aderenti l’uno contro l’altro si attraversa il primo bicchiere con entrambi i pattini disposti sul filo esterno. Scegliendo di porre la gamba destra in posizione avanzata rispetto alla sinistra, come mostra la fig.1, il busto e le spalle sono rivolti verso sinistra e quindi in tale direzione si dovrà guardare la linea dei birilli. Si attraversa quindi il primo birillo curvando da destra verso sinistra, dopodichè si solleva il pattino sinistro (fig2) e, solamente con il destro, si prosegue verso il secondo birillo secondo la traiettoria curvilinea (1) indicata nello schema c). Nel frattempo si porta il pattino sinistro davanti al destro rivolgendolo leggermente verso destra (fig.3). Quando si inizia la curva intorno al secondo birillo si abbassa a terra anche il pattino sinistro (punto A schema c)) e, dopo aver attraversato il birillo con entrambi i pattini (il sinistro lungo il tratto (2), il destro ancora sull'(1)) (fig.4), si solleva il destro (punto B, schema c). Si prosegue quindi con il sinistro verso il terzo birillo lungo il tratto (2) (schema c)), mentre il pattino destro, che viene a trovarsi in posizione avanzata si rivolge leggermente verso sinistra. Quando si è in prossimità del terzo birillo col pattino sinistro, si abbassa a terra anche il destro (punto C) ritrovandosi così nella posizione iniziale di fig.1 e si attraversa il birillo con entrambi i pattini; quindi si solleva il sinistro in D e si prosegue, solamente con il destro, verso il quarto birillo lungo la traiettoria (3) dello schema c).
Si ripete poi lo stesso procedimento nell’attraversare i birilli successivi.
Le difficoltà che si incontrano le prime volte sono: sbilanciamento del corpo in avanti e aumento incontrollato della velocità durante l’esecuzione della figura.
Il primo inconveniente si può evitare ricordando che le spalle non devono sporgere oltre alle punte dei pattini..
Per controllare la velocità si possono utilizzare i seguenti accorgimenti:
– ritardare lo stacco da terra della gamba che, a turno, viene sollevata, in modo da finire l’attraversamento di ogni birillo sempre con entrambi i pattini a terra
– impostare traiettorie curvilinee più strette intorno ai birilli, mantenendo i fianchi più ruotati verso sinistra durante tutto il tragitto.
In riferimento a quest’ultimo punto è interessante notare che quanto più le curve sono strette tanto più è ridotta la velocità di avanzamento lungo la linea dei birilli, ma non necessariamente la velocità di scorrimento dei pattini lungo le corrispondenti traiettorie. Infatti, come caso estremo, si potrebbe arrivare, stringendo sufficientemente le curve (schema D), ad attraversare in camminata sempre uno stesso birillo ( e quindi con velocità di avanzamento lungo l’asse dei birilli ridotta a zero) facendo descrivere ai pattini, a turno, le stesse traiettorie ((1) con il destro, (2) con il sinistro) con velocità ovviamente non nulla.
Ricordo infine che in entrambe le camminate le braccia devono possibilmente rimanere distese lungo il busto, tutt’al più dondolare leggermente avanti indietro in senso alternato in modo da rendere esteticamente più evidente l’effetto “camminata”.
LE DUE CAMMINATE A CONFRONTO
Innanzitutto è bene osservare che, per quanto possano presentare alcune difficoltà di impatto iniziale, le due camminate, una volta imparate, risultano più facili di altri passi che sono invece di apprendimento più immediato, quando vengono eseguite negli spazi piccoli (distanza tra i birilli 50 cm o meno). Ciò è dovuto al fatto che le traiettorie curvilinee descritte dai pattini nel realizzare le camminate (si riveda a questo proposito i tre schemi a),b),c)) sono sempre intorno a una coppia di bicchieri anzichè a uno singolo per cui lo spazio effettivo che ciascun pattino deve attraversare risulta quasi doppio della distanza tra due birilli consecutivi.
Volendo poi dare un ordine di difficoltà ai due passi, non vi è ombra di dubbio che la camminata in avanti sia di difficoltà nettamente superiore, indipendentemente dal tipo di versione, a) o b), che si vuole eseguire soprattutto per il fatto che si utilizza il pattino in linea. Infatti il problema della spinta necessaria per conservare la velocità di avanzamento, caratteristico della camminata in avanti, richiede un maggior tempo di apprendimento rispetto a quelli di evitare lo sbilanciamento in avanti e di controllare la velocità, tipici della camminata all’indietro.
Ma il confronto più interessante tra i due passi emerge dal fatto che sono uno l’inverso dell’altro. Per rendervi conto di ciò provate a registrare con una videocamera l’esecuzione di uno dei due, ad esempio la camminata all’indietro e successivamente osservatela su video facendo scorrere il nastro all’indietro: vedrete la camminata in avanti. Quest’osservazione, peraltro banale, risulta molto utile per due motivi:
• conoscendo il modo corretto di esecuzione del passo inverso, da un suo esame può capitarvi di rilevare un difetto il cui corrispondente nel passo originario vi era invece sfuggito durante l’osservazione diretta.
• permette in generale di aumentarele vostre figure di stile. Infatti siete in grado di vedere subito come verrebbe l’inversa di una figura che già conoscete e, se risulta esteticamente valida, potete decidere di impararla e aggiungerla al vostro repertorio.
Quest’ultimo metodo non è ovviamente applicabile ai casi di passi antimetrici, cioè coincidenti con i loro inversi..
A questo proposito consiglio di leggere con attenzione il vocabolario tecnico su cui ho basato la teoria dello Styleslalom riportata sul mio sito al link