Tranquilli ragazzi non sono caduto dai pattini sulla via di Damasco, nè sono stato colto da visioni mistiche in seguito alla vista di così tante belle Babbonataline.
Che cosa è successo?
Semplicemente vi riporto un pensiero uscito ieri a lezione (ma ragionato tutta la notte): mi hanno detto che le scale indietro, bagnate e con gente sono una cosa difficile da fare.
Vi dico quindi quello che c’è dietro un gesto come “la stella di Natale scende dalle scale di Piazza di Spagna”. Le risposte della mia mente, rigorosamente in ordine inverso
[Fra Pensa] – L’ultima volta che ho fatto queste scale è stato 2 anni fa
[Fra Risponde] – La Posizione è sempre quella, ti salverà
[Fra Pensa] – I gradini li ho controllati: sono bagnati e non si può curvare
[Fra Risponde] – Tanto devi andare dritto giù dalle scale, la Posizione ti salverà,
[Fra Pensa] – Non ci sono buche, si questo l’ho controllato
[Fra Risponde] – Non è vero che hai controllato e lo sai benissimo, ma la Posizione ti salverà.
[Fra Pensa] – C’è gente in fondo
[Fra Risponde] – Ci sono i pattinatori che mi aiutano. E se non ci fossero, ci inventeremo qualcosa al momento in pieno stile Pincio.
Ecco il punto: il gesto “atletico” che ho fatto non ha niente a che vedere con le capacità fisiche. In pratica avete assistito ad un atto di Fede nella Posizione.
Senza dilungarmi su cosa sia La Posizione, visto che i video sullo stage delle Scale sono sempre disponibili su Youtube e qui linkati, quello che vorrei trasmettere è invece uno degli aspetti più interessanti del pattinaggio: i “trucchi”.
Il pattinaggio è bello perché c’è sempre un trucco dietro una tecnica, e quello che ci spinge a continuare questo sport è proprio cercare il trucco, applicarlo e… spiegarlo!
Il corpo umano è una macchina perfetta, ma solo se usata bene. Ci sono infinite posizioni, ma solo una è la combinazione di pesi&tensioni che permette di affrontare, con un mantello stellato ed un casco improbabile, una scalinata bagnata all’indietro.
O una discesa a 80kmh su un piede indietro.
O un compasso incrociato.
O una tripla spinta.
O una frenata a T.
Ognuno di noi può migliorare la propria “posizione” e la propria “efficienza”, riducendo così qualunque rischio nella pattinata, come ho fatto io quando ho valutato se buttarmi o meno.
Come fare? Il vecchio consiglio “l’Arte si Ruba” è sempre valido. Quasi più della “Posizione” per le scale all’indietro.
Copiate, copiate, copiate selvaggiamente e senza pudore. E poi applicate con tanta autoanalisi, e con i consigli di un Maestro.
Gli amici? Che siano BRAVI, non a dare consigli ma a pattinare. E di valore pubblicamente riconosciuto. Altrimenti ricadete nell’altro vecchio detto ( Luca6-41 ).
A proposito di Maestri, quello che io chiamo, non a caso, il mio Maestro (ho la Fede ma non sono completamente rimbambito) lo sostiene da sempre, leggete qui le parole di Enrico Perano.
Chiudo questo articolo di Natale con un piccolo video delle scale che mi hanno ispirato, aggiungendo in regalo per voi quello che è ritenuto da molti un grande classico: la scalinata di Parigi del 2013, completamente sotto la pioggia.